Sogni 42 + 5, Progetto Borca, 2017
Intervento Site Specific presso Ex Villaggio Eni Borca di Cadore, ProgettoBorca.
Spolvero, pigmento azzurro, carrillon dalla melodia invertita.
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Sogni: quarantadue più cinque, come il numero dei materassi e dei cuscini, accuratamente accatastati e coperti prima dell’abbandono del villaggio Eni. Quarantadue più cinque, come la formula segnalata in un vecchio promemoria sbiadito nel terzo piano del dormitorio maschile.
Sogni stratificati dei bambini che riemergono evanescenti e volatili sulla superficie dei letti, con una lieve traccia di pigmento azzurro.
Insetti, uccelli, corna di cervo intrecciate nel duello, cavalli/dragoni imbizzarriti – che rievocano il cane eni in forma di incubo – , elefantini: sono le immagini scelte per questo intervento, in parte prese e rielaborate dai libri delle fiabe trovati in Colonia, in parte riemerse dal mio immaginario d’infanzia e in parte legate all’habitat e alla storia del luogo.
Nelle estremità del grande dormitorio c’erano le stanze delle “signorine”, personale femminile atte alla sorveglianza notturna dei bambini; per questo sui loro letti sono riportati due grandi cani Eni, ma con solo quattro zampe: decelerati, ridotti a cani da guardia dormienti.
Ad accompagnare i visitatori è il suono sgraziato di due carillon dalla melodia invertita, un rifacimento a un mio lavoro del 2015, che riconduce a una perversante dimensione onirica.
Il suono è quello che si usa per l’addormentamento ma la “melodia” è straniante, conduce ad un’altra dimensione. I meccanismi dei carillon – rotti o manomessi poco importa – iniziano a funzionare inversamente, mutando l’ordine prestabilito.
Post scriptum:
Non posso non dedicare questo lavoro alle notti trascorse nei primi due anni di Convitto a Spoleto e alle mie compagne, dove avevo l’impressione che i sogni si andassero a fondere ed intrecciare con il loro immaginario.